La fotografia in bianco&nero

Da anni sono affascinato dalla fotografia in Bianco&Nero.
Quasi inconsapevolmente, mi sono ritrovato nel tempo a produrre solo immagini senza il linguaggio del colore.
Ad un certo punto é stato naturale porsi delle domande da fotografo: limite o stile? Linguaggio o chiusura?
Non so se esista una risposta e se questa eventualmente sia l’unica.
Quello che ho capito invece é cosa rappresenta per me la fotografia monocromatica.
Il bianco&nero innanzi tutto é ruffiano. Ha molti elementi in meno da dover gestire, senza dare giustificazioni, i colori appunto.
Ma é anche allo stesso complesso, come i numeri binari che per esprimersi fanno ricorso a solo due cifre lo zero e l’uno, il bianco e il nero appunto.

Il colore é prosa, ha tutte le parole a disposizione e devono essere usate nella maniera più giusta per raccontare grandi storie, grandi racconti.
Il b&n poesia, poche parole, ma quelle giuste per regalare emozioni, sentimenti.
Il suono appartiene al colore, come il silenzio al b&n.
I sensi sono stimolati dal colore, il rosso della passione dell’amore, del sangue, del sole.

Il b&n sfiora i sensi e parla all’anima senza intermediari.
Il colore coinvolge, il b&n indica.
Il colore é un concerto allo stadio, il b&n un paio di cuffie che si posano sulla persona che
osserva.
Il colore é spesso sfacciato, il b&n il più delle volte, timido.

Queste sono le mie semplici, forse superficiali, riflessioni sulla mia fotografia.
E nel raccontarle, (qui c’è la magia che appartiene invece a tutta la Fotografia con la effe maiuscola), mi sono raccontato.

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